Accecato dalla rabbia

La nostra realtà cieca

 

 

“Ma quando percuote l’orecchio lo squillo di guerra, imita allora la mossa della tigre: tendi i nervi, chiama il sangue a raccolta, presta all’occhio un aspetto tremendo; poi stringi i denti e dilata la narice, trattieni il respiro e tendi ogni spirito al massimo grado! Avanti nobilissimi inglesi. – Shakespeare, Enrico v, Atto III, scena 1.

 

In questo piccolo estratto di Enrico V, Shakespeare descrive piuttosto bene quella che è l’espressione tipica di una delle nostre emozioni di base: la rabbia.

 

Fisicamente

Quando ci arrabbiamo la pressione del sangue aumenta. Di conseguenza, il viso si arrossa, si gonfiano le vene della fronte e del collo, il respiro è alterato e i muscoli si tendono. Inoltre, la postura si erige e tende ad andare in avanti.

Naturalmente l’intensità di questa emozione può variare. Si può passare da una lieve irritazione fino ad arrivare al furore. Come se non bastasse, questo cambiamento può essere sia repentino che graduale.

Anche le cause della rabbia sono molteplici. Questa può nascere dalla frustrazione per qualcosa che ci impedisce di realizzare i nostri obiettivi. Oppure può trattarsi di una semplice risposta ad una minaccia fisica o verbale (come un insulto).

Oltre a queste esiste anche la rabbia che nasce nel momento in cui qualcuno ferisce i nostri principi morali. Per finire tendiamo ad arrabbiarci anche solo vedendo qualcuno che è arrabbiato con noi. Queste sono solo alcune delle innumerevoli cause di questa emozione.

A livello espressivo, così come ogni altra emozione, anche la rabbia presenta una precisa mimica facciale. Andando a leggere un qualsiasi articolo o libro al riguardo si nota che le nostre espressioni di rabbia pura (ovvero non mista ad un’altra emozione) sono caratterizzate da:

  1. sopracciglia abbassate e ravvicinate, così da produrre una ruga verticale fra le sopracciglia, ma lasciando distesa tutta la fronte;
  2. Palpebre tese;
  3. Bocca serrata o spalancata e squadrata.

Inoltre, vista la posizione delle sopracciglia e delle palpebre inferiori, gli occhi, tendenzialmente fissi con sguardo duro, risultano rimpiccioliti.

La nostra mimica facciale della rabbia è esattamente l’emblema di cosa succede al nostro interno a livello emotivo.

 

Emotivamente

A dispetto della nostra reazione fisica, a livello emotivo la nostra risposta alla rabbia è una sola, indipendentemente dalla causa.

Esattamente come accade all’espressione del nostro viso, noi chiudiamo gli occhi.

Quando ci arrabbiamo, smettiamo di vedere o di ascoltare chi ci sta davanti e in primis noi stessi. Naturalmente, tutto questo avviene a livello inconscio e non sempre riusciamo a rendercene conto o ad evitarlo. Per fare qualcosa del genere servono molta forza di volontà e molta consapevolezza.

Una volta caduti preda della rabbia, possiamo cercare o crearci mille spiegazioni del perché siamo infuriati, ma non vedremo mai il motivo effettivo. Questo perché avremo già perso di vista la nostra realtà valida, che ci permette di accettarci, accettare la realtà davanti a noi e fare progressi in avanti.

Spesso riversiamo la nostra rabbia su un altro, giustificandola affermando che lui/lei hanno fatto qualcosa che ci ha fatti arrabbiare, ma molto spesso la realtà è che non siamo arrabbiati con loro, ma con noi stessi.

La rabbia scaturisce dal conflitto tra la nostra realtà valida e quella nulla. Noi ci arrabbiamo nel momento in cui la nostra realtà nulla prende il sopravvento su quella valida e non ci permette di vedere le cose chiaramente.

Magari ci arrabbiamo con qualcuno perché pensiamo che ci abbia trattato in modo ingiusto, ma la realtà spesso è che siamo arrabbiati con noi stessi per non essercene resi conto. Oppure ci infuriamo con qualcuno perché ci ha fatto dubitare di noi stessi, ma anche qui in realtà, siamo arrabbiati con noi per aver dubitato di noi.

Per aver lasciato che il dubbio si insinuasse e andasse a ledere la nostra parte valida.

Certo questa non è una legge! È chiaro che nel momento in cui magari qualcuno ci dà un calcio, noi non saremo arrabbiati con noi stessi, ma giustamente con l’altro.

 

E quindi?

Tutto questo non significa che la rabbia è un sentimento negativo. Una delle convinzioni più diffuse è che la rabbia sia nociva perché ci porta ad uno stato di malessere.

Al contrario, si tratta di un’emozione esattamente come le altre e come tale ha una sua utilità. Infatti, secondo le varie teorie delle neuroscienze, la rabbia nasce come primordiale reazione-azione di attacco e fuga.

Secondo la teoria dei tre cervelli di Paul Mc Lean, questa ha origine all’interno del nostro cervello rettiliano o primordiale. Pertanto, il suo obiettivo principale era la conservazione della specie rispetto ad una minaccia esterna, esattamente come la paura.

Anzi, alcuni studi ritengono che l’impossibilità di arrabbiarsi possa portare alla comparsa di alcune malattie!

Ciò comunque non giustifica la perdita della nostra parte valida o una rabbia ingiustificata. Però purtroppo per ora, non saprei come rispondere a questo problema, visto che anche io ne sto cercando la risposta.

Ma nel caso in cui sarete interessati, vi prometto che appena la troverò, ve la dirò!

 

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