Il paradosso del motore a gatto imburrato

La nostra capacità di entrare in un moto perpetuo

 

 

Come detto nel mio precedente reel oggi non ho proprio nulla in mente. Non ho la minima idea di cosa scrivere, ma d’altronde è anche Pasquetta e un po’ di pausa mi è concessa! Però proprio pensando a tutto ciò, mi è venuto in mente di scrivere di una cosa che mi capita spesso, soprattutto in questo periodo di monotonia e chiusura legato al Covid. In particolare, mi riferisco alla paura /ansia di non fare mai abbastanza.

Cosa c’entra il motore a gatto imburrato?

Scherzando, spesso con mio papà nominavamo un paradosso, il “Buttered cat paradox” o paradosso del motore a gatto imburrato.

Se ne avete già sentito parlare, potete tranquillamente saltare il prossimo paragrafo e andare avanti, altrimenti vi spiego cos’è.

Il paradosso a gatto imburrato è un paradosso umoristico inventato per dimostrare (senza scopo scientifico), la validità di un moto perpetuo. Questo è basato su due enunciati fondamentali:

  1. Un gatto cade sempre sulle zampe, indipendentemente dall’altezza o dal modo della caduta.
  2. Una fetta di pane imburrata (o con qualsiasi altra sostanza sopra) cade sempre dalla parte del burro.

Prese queste due leggi come valide, basta prendere un gatto, legargli sul dorso una fetta di pane imburrata (il burro rivolto verso l’alto) e far cadere il gatto. Nel corso della caduta, il gatto tenderebbe ad atterrare sulle zampe, mentre la fetta di pane imburrato tenderebbe a cadere dalla parte del burro.

Così facendo, si creerebbe un moto perpetuo in cui sia il gatto sia la fetta di pane continuerebbero a ruotare all’infinito. Essendo infatti impossibile che tocchi terra contemporaneamente sulle zampe e sulla parte imburrata, il gatto rimarrebbe a mezz’aria, opponendosi alla forza di gravità.

Ripeto, questo paradosso NON ha validità scientifica.

Allora cosaho citato a fare il motore a gatto imburrato?

Nonostante la sua mancanza di veridicità, questo paradosso esprime alla perfezione la situazione in cui ogni tanto tutti ci cacciamo.

Ovvero quei momenti in cui ci sentiamo come se non stessimo facendo nulla o non stessimo raggiungendo alcun traguardo.

Una metafora analoga è quella del cane che si morde la coda o di qualcuno che rincorre qualcosa e puntualmente non riesce a raggiungerla.

Beh, in questo ultimo periodo mi sono sentita spesso così.

Il tempo passato a casa a causa delle restrizioni del Covid e la mancanza di un obiettivo preciso che si può avere con un lavoro o con lo studio hanno alimentato questo mio sentimento.

Ho iniziato a sentirmi come se stessi perdendo tempo inutilmente. Tutte le cose che facevo non erano mai abbastanza, non servivano a placare quella sensazione.

Pertanto, continuavo a riempirmi di altre cose da fare, fino a ritrovarmi sommersa e a non riuscire più a fare nulla per davvero.

Naturalmente, si trattava solo di una sensazione. Nella realtà di cose ne facevo, solo che non riuscivo a vederlo.

Qualche tempo dopo però, ho capito che il solo fatto di questionarmi su quanto effettivamente stessi facendo, significava proprio che mi stavo dando da fare e stavo raggiungendo vari traguardi.

Il problema maggiore è che in questi casi, i traguardi raggiunti spesso non sono tangibili come il superamento di un esame o la laurea. Pertanto, individuarli e riconoscerli ci viene difficile. Bisogna ricordare però che questo non significa che non esistano o che siano meno importanti.

Una soluzione c’è!

In questi casi la cosa migliore è porsi degli obiettivi piccoli, che siano giornalieri o settimanali e raggiungerli a mano a mano.

In questo modo ogni volta che raggiungeremo un traguardo ci sentiremo felici e soddisfatti e sarà più semplice andare avanti. (Per questo vi assicuro che c’è una spiegazione scientifica che riguarda l’entrata in gioco dei nostri ormoni)

In aggiunta, anche se è facile a dirsi ma non a farsi, bisogna sempre cercare di rimanere positivi e capire che anche se a volte attraversiamo dei periodi che non sono esattamente come ce li eravamo immaginati o come vorremmo, ciò non significa che siano per forza negativi.

In questo modo riusciremo ad evitare di girare in tondo come un cane che si morde la coda o come il gatto imburrato.

 

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3 commenti

  1. Gatti imburrati sempre e ovunque. Si potrebbe allora mangiare la fetta di burro e abbracciare il gatto 😄

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