L’eterno conflitto mente-intestino

Perché le feci sono sporche?

 

L’argomento di questa settimana è un pochino particolare.

In questo articolo, infatti, si parlerà di intestino e di feci!

Astenersi persone dallo stomaco debole!

 

Il secondo cervello

Quante volte nella vostra vita avete detto frasi come “ho le farfalle nello stomaco” oppure “ho un nodo allo stomaco”.

Allo stesso modo, quante volte a causa di ansia o paura avete ottenuto delle reazioni ben precise dal vostro intestino?

Io sempre! Ad esempio, poco prima di un evento importante che per me potrebbe essere fonte di ansia e preoccupazione (esame, colloquio, ecc…) io sento l’urgenza di andare in bagno!

Oppure quando sono contenta per qualcosa di sorprendente che sta per accadere sento quel fremito allo stomaco, tipico dell’eccitazione.

Che lo ammettiate o meno, sono sicura che anche a molti di voi capita la stessa identica cosa!

Questo accade perché il nostro apparato digerente e più nello specifico il nostro intestino sono un punto focale di elaborazione delle nostre emozioni, come un secondo cervello!

Addirittura, secondo una teoria sviluppata dal professor Michael D. Gershon l’intestino sarebbe dotato di tessuto neuronale. Pertanto, quest’organo sarebbe capace di “produrre” emozioni diventandone anche una memoria a lungo termine.

Un esempio a supporto di questa teoria si ritrova nel fatto che il maggior numero di cellule che producono serotonina è situato proprio nell’intestino.

Per chi non lo sapesse, la serotonina, così come la dopamina, l’ossitocina e gli estrogeni sono degli ormoni che scaturiscono da processi biochimici dei neurotrasmettitori celebrali, e che sono responsabili della nostra felicità e del nostro benessere. In particolare, la serotonina si occupa di regolare anche il nostro senso di sazietà ed il sonno.

Pensandoci bene, forse è anche per questo che si dice “Mens sana in corpore sano”.

 

La psicologia dell’intestino

Naturalmente, questa dualità mente intestino, spesso porta alcune persone soffrire di alcuni malesseri a livello intestinale. Stipsi, diarrea, gonfiore sono alcune delle possibili cause di un riversamento di emozioni negative sull’intestino.

Secondo alcuni studi, la presenza di colite in un soggetto potrebbe essere ricondotta a frequenti stati di ansia, tensione, paura e rabbia. In particolare, nell’ultimo caso, si fa riferimento ad un’aggressività repressa, la quale non venendo sfogata viene rivolta verso di sé. Per aggressività, si intende quella spinta interna verso una realizzazione personale. La quale però viene bloccata da una realtà esterna.

Infatti, spesso nel vissuto di chi soffre di colite ci sono episodi di evidenti costrizioni che hanno portato l’individuo a soffocare le sue realizzazioni personali e la sua espressione, generando una forte mancanza di stima di sé.

Secondo questo quadro, chi soffre di colite nella realtà ha un problema ad accettare tutti quegli istinti che reputa come “bassi” o “sporchi”, come la paura, la rabbia o la sessualità (motivo per cui si può soffrire di colite durante il ciclo mestruale).

Pertanto, l’ansia anticipante eventi come colloqui o esami e che quindi scatena il sintomo, nasce dalla paura del fallimento e da esperienze passate in cui l’autorealizzazione e l’espressione di sé sono state in qualche modo castrate.

Si tratta di una risposta inconscia ed automatica del nostro corpo all’apparizione della nostra realtà nulla. Per cui nel caso in cui avremo la diarrea, semplicemente il nostro intestino starà cercando di liberarsi di tutti quegli istinti che la nostra mente non accetta. Mentre nel caso di stipsi (stitichezza), Il nostro corpo risponderà alla nostra incapacità di lasciarsi andare emotivamente e all’attaccamento al mondo materiale.

È il nostro corpo che inconsciamente risponde alla nostra lotta interna tra la nostra realtà valida e quella nulla.

 

Quindi perché le feci sono sporche?

La verità penso si sia capita.

L’atto di liberarsi e le feci in sé non sono sporche, sono cose che facciamo tutti, sono naturali e necessarie alla nostra sopravvivenza esattamente come la respirazione. Siamo noi che in qualche modo, inconsciamente, le “sporchiamo” addossandogli tutte quelle emozioni che non accettiamo o quella parte di noi che non ci piace.

Questo spesso risulta anche essere il motivo per cui alcuni di noi provano vergogna nell’andare in bagno in luoghi pubblici, a casa di altri o in presenza del proprio ragazzo.

Una volta capito e accettato tutto ciò, però, la situazione può cambiare.

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